
Dai, suonami qualcosa
Sarà capitato anche a voi, se non siete troppo distratti, vedere o sentire il suono di un pianoforte, mentre attendete l’arrivo di un treno in stazione. In molte città, grazie a un’iniziativa culturale vincente, è possibile gratuitamente mettersi al piano (a Padova addirittura un mezza coda) e suonare solo per se stessi o anche per i curiosi, con i loro bagagli, intorno allo strumento. Un’iniziativa decisamente rilassante e aggregante, come solo la musica sa fare. E cosa importa se gli improvvisati pianisti sono solo egocentrici strimpellatori! Meglio quelle note incerte, che un inutile rumore di fondo, uscito da qualche altoparlante. Poi un giorno succederà che un Lang Lang si siederà, non riconosciuto, su quello stesso sgabello e avverrà l’inatteso miracolo. Speriamo immortalato anche da telecamere, per far gustare a tutti noi le reazioni stupite.
Bentornato a mezzosecondo!
Chinque si sieda su quello sgabello dà vita a un” inatteso miracolo”. In quei momenti di transito tra una città e un’altra, a volte tra una dimensione di vita e un’altra, tra affetti lasciati con malinconia e una vita quotidiana da riprendere, niente meglio della musica e delle note di un pianoforte ci racconta a noi stessi